DEV'ESSERCI

A volte le parole sono fredde, scritte su un foglio bianco che lentamente prende colore...lentamente l'inchiostro le riscalda, l'inchiostro che nemmeno il tempo potrà cancellare....

lunedì 18 dicembre 2006

Sono solo Parole

A che servono le parole se poi non vengono mai ascoltate da chi dovrebbe?
A cosa servono le manifestazioni, se poi hanno come risultato la Guerra?
Questa è una canzone che parla delle sensazioni di un giovane civile afghano, è lui a chiedere, perchè noi che non sappiamo cos'è la guerra, possiamo solo immaginarla!

Sono solo Parole

Mi scusi Signore volevo chiederle
cosa sono quelle bandiere che ha piantato nella mia terra
Mi ascolti Signore
cosa sono quelle tute maculate
e tutto il ferro che continuo a camminare

Sono sono Parole

Mi scusi Signore
mi dia un motivo che porti ancora a credere
alla sua dannata Democrazia
Non vede Signore
ci sono ancora troppe catene
poi i colori del mio cielo continuano ad ammazzare

Sono solo Parole
Fanno poco rumore

E' vedo sangue corpi e sangue
niente da mangiare
E' vedo sangue corpi e sangue
nemmeno un posto per riposare

Non sente Signore
c'è una donna che da vent'anni
grida il nome di un bambino
probabilmente il suo bambino
sarebbe stato un uomo oggi
se lei con tutti i suoi seguaci
non avesse bruciato il suo cammino

E quante lune dovrò contare
quante bombe intelligenti da schivare
e questo odore di bruciato che non riesco ad ingoiare
quanti amici da salutare
quante fosse da riempire
quanti fucili da addestrare
per difendere la mia diversità...

E vedo sangue corpi e sangue
niente da mangiare
E vedo sangue corpi e sangue
nemmeno un posto per riposare
E vedo sangue corpi e sangue
nemmeno un posto per giocare
E vedo sangue corpi e sangue
niente da indossare...

Parole per chi da tutto questo
non si è fatto mai sfiorare..

sabato 16 dicembre 2006

Eccomi a casa

Eccomi a casa
tra l'odore di fritto non ancora sbiadito
tra qualche libro, e la rabbia di un eroe sconfitto
Eccomi ancora tra frasi appassite
che non chiedono altro di essere raccontate
sotto un lume si tingono di candide spade

Palazzi e terra spaccata
non c'è lava che io possa bruciare
non c'è cratere che io possa scavare
non c'è quel calore che ti rende penetrabile
tutto è in quiete
Niente si muove se non quell'istinto primordiale
lo sento dalle narici
fiuto quell'orribile mistero
che non riesco a ricordare
E veloce scappo
una pedalata
due e tre
fermo
lascio che le ruote girino
e girano, ed io insieme a loro
in questa striscia di seta
di carta argentata

Eccomi a casa
con gli occhi chiusi ma che vedono meglio
in quelle immagini insinuate nel sogno
tra quei cavalli tinti di giglio
E tu continui a dire che sono solo fantasie
Dove sei?
Ti vedo
Ti sento
ma non posso toccarti
e allora si che non hanno piu' alcun senso le poesie

Rumore nelle orecchie
umidità sulla vecchio intonico
eccomi a casa

giovedì 14 dicembre 2006

Amami

Corri nei sogni
prima che arrivi il mattino
e ti svegli
prima che il buon fato ti accarezzi
e ti dica che un inganno
dormi dolce luna dormi
non lasciarmi solo in questo incanto

Dove il vento soffia dolce
Dove non esiste la paura
Dove i tuoi capelli potranno danzare

Corri nei giorni
prima che arrivi la notte e ti svegli
prima che qualcuno rubi
dal silenzio le pose
dove ogni tuo gesto vale
molto di più delle parole

Per chi vive ai margini del cielo
Per chi siede agli angoli del mondo
Ricomponi i pezzi del mio profondo

Amami
oltre la paura di non avermi
oltre i miei pupazzi di follia
Dove il nero
lascia spazio alla poesia...

Senza Fama

Questa è una poesia di Oliver Marck. Un poeta che amava i sottoborghi delle città. Un poeta degli anni '90. E' morto all'età di 33 anni, si è sparato in bocca.
Non ci sono domande.....ma occorrono assolutamente risposte!!

Eppure qualcuno continua a ripetere che il suicidio è da condannare....

A voi l'ardua sentenza




Esco alle venti
un bacio la cena
il solito litigio

Come consueto
una sigaretta
e tutto il resto sfuma

Nella sigla del film
di primissima serata
nella poltrona e negli occhi
di un personaggio senza fama

Dieci di sera
l'asino aspetta
mi accompagnerà lì dove

Ritroverò
il mio costume
le scarpe di vernice

Mi coprirò di domande
a cui risponderò nello sgomento
Mi snuderò di risposte
a cui domanderò conforto

Voglio una comparsa
tra tutti questi solitari
così riemergerò
pur essendo nudo sporco e con puzza di schiavo
Ho il diamante nel cuore
e loro invece il brillante esteriore
così riemergerò
pure essendo nudo sporco e con puzza di schiavo

Triste lo sono
sono felice
non so più cosa dire

Poi mi daranno
una ricompesa
ma non è detto che devo ridere

In questo chiodo di legno
sono io che comando
In questo grammo di mondo
sono io che comando

In ogni tempo
In ogni dove
Io vi cercavo l'amore
In ogni suono
In quel che resta
Io trovai il mio rumore

Per ogni uomo
per ogni sua impresa
rispetto e valore offrirò
Ma ad ogni donna
trovata e perduta
un bacio io regalerò

domenica 10 dicembre 2006

Bonjour Madame


Sento una voce da lontano

che mi sussurra all'orecchio

Sono suoni di cicale

che vivono nella mia mano

Parlano di uno Stato

uno stato di persone

legate ormai da un compromesso


Sono dolcezze che si incrociano

nella quiete più assoluta

Sono carezze allineate

su di un piatto d'argento

gli resta solo l'odore

il ricordo di un'amore


Mia dolce signora

mia signora come va?

Mia dolce padrona

mia padrona come va?


Amare cercare trovare

nel conseguente dispiacere

un senso di gratificazione

tra l'indice il medio e l'anulare

Come la prima volta

che sfiorai le sue labbra

Fu una sensazione di freschezza nell'unire

due corpi in uno solo

con una sola mente

voglie inconfondibili

di sentimenti elevati

al dato di fatto

io non riuscivo a vedere


Mia dolce signora

mia signora come va?

Mia dolce padrona

mia padrona come va?


Bonjour bonjour madame

Bonjour bonjour commend ça va?

oh madame je ne peut pas le savoir.........................


Oggi terminano le quattro notti di ininterrotte prove della C.M.S, alla ricerca di quel suono, di quella melodia inconfodibile, che lascia segni indelebili, sensazioni irripetibili, o meglio ripetibili ma mai uguali...

Inutile dire che sono stato benissimo con i miei amici, abbiamo sofferto e patito, siamo stati depressi, quando non riuscivamo a capire quale poteva essere la nota giusta, abbiamo goduto quando l'abbiamo trovata e raccolta con dolcezza, come si fa con fiore di campo... Agli amici della C.M.S, non posso dire altro che: Vi voglio bene, al di là dei miei pupazzi di follia!!!

A tutti quelli che credono in noi: Grazie per la vostra pazienza, la vostra attenzione; un inchino per la vostra sensibilità...


mercoledì 29 novembre 2006

I Can ’t wait any longer

A Vincent


Sto impazzendo ogni giorno di più
Mi consumo nell’atto del pensare
Sto impazzendo e tu mi guarderai
mentre sorrisi isterici metteranno le mani alla circonferenza della mia gola
Non liberarmi non lo fare mai
sarà solo il risultato di questa sommità di coesioni tra l’essere e l’apparire
Io sono apparso dove il nulla è gonfio di colori
dove gli arcobaleni si aprono e chiudono
ondulano e si muovono ma non hanno direzione
Cerco di dormire nella loro follia
Ho appena acceso un po’ di gratificazione
passerà nelle mani di sognatori
abito nella valle di illusioni dove non esiste il soffitto ma pareti dure
Voglio percepire solo il cielo e non quello che mi circonda
Gli aerei sono aironi rosa
I pensieri al vento vanno oltre i fumi del tatto ed i sensi prendono il volo
Un po’ più su c’è il mare
mi tufferò dalla montagna delle menzogne
un’eterna apertura di braccia mi proteggerà dai rumori delle città
non posso più aspettare...





Per la tua pazienza, per le nostre visioni, per le lacrime i sorrisi, i sogni e le illusioni...
Per gli anni passati insieme, per le gioie condivise, per i dolori ingoiati malamente....
Per la tua dolce compagnia, per i tuoi difetti e le nostre speranze...
Per te, amico mio, per la tua anima rivoluzionaria, per il nostro correre contro vento...
Per i tuoi sensi che mi hanno ascoltato senza chiedere mai niente in cambio...

Ti voglio bene Vincè e ricorda che a noi i fumi delle città non ci sfioravano nemmeno da lontano..
Buona Vita e Buona strada..

Fingere Che Sia Tutto Perfetto


Era l’alba, l’inizio del giorno, eppure volevo restasse la notte a farmi da amica…Scesi le scale, certo le scesi e scivolai nella strada affollata di suoni…L’acqua che gocciola dalle impalcature, un tunnel che alla fine finirà, una lunga galleria che ti porterà nel nulla…Semafori che non smettono mai di ammiccare, ma si sono mai stancati?E le strisce pedonali sempre più sbiadite, le impronte digitali delle auto veloci non si fermano un istante ad osservare lo splendore del sole…-pensai-Mi dimeno, sudo e non c’è tregua tra le montagne rocciose, uomini che parlano con vestiti diversi dai miei mi condurranno su di una vasta pianura, dove potrò allevare la mia prole…Crescerò, sono vecchio, contento di essere stanco, stanco di essere un essere comune; eppure continuo a galoppare sulle grandi praterie, mangio erba e bevo il niente di un ricordo che sviene nelle immagini di un sonno interrotto.Ecco due venditrici di corpi umani, chissà cosa ci tengono in quella borsetta, l’incasso di una notte, il pane del mattino, nascondono i cinque minuti di un tenebroso piacere…C’è chi vende l’anima e non viene giudicato…Scarti di società diurna hanno organizzato una festa in via delle belle stagioni; coriandoli, colori, torte al cioccolato, castelli di negazioni, ci sarà come ospite Platone, l’ho conosciuto in una trasmissione televisiva, mi è stato presentato dall’eclissi di maggio…Un bar aperto, berrò un po’ di latte caldo unito con uno sputo di caffè, è l’anima di un barista Saloon che mi sta servendo. Non posso scappare, ci sono troppi occhi che mi cercano, ed il bello è che io non ho mai cercato loro…Ci hai messo di tempo per arrivare ed ormai sei qui, chiara dolce luce che m’incanti, vorrei che ci fossimo solo io e te, ma la sfortuna è che devo dividerti con molti, troppi tesori, non mi basti e più avrò più vorrò…Non incazzarti se preferisco il mistero, ma non sono più abituato a percorrere un solo sentiero, voglio che tu sappia che ti sarò sempre grato per avere formato quello che ora è il mio pensiero…Le maglie pungono il mio dolore ma profumano e questo mi basta…Sono in ritardo, avranno già cominciato a ballare gli omini della città, tra uffici, industrie e mense ferroviarie, sono in ritardo, affitterò una rana e in pochi minuti sarò nel morbido, soffice letto…Buon giorno dicono, mi sembra quasi una presa di culo, è detto a chiunque si incontri. Stuprerò gli orologi della città, ma dove andranno a finire le lancette? In qualche prigione, in esilio dalle menti verranno decapitate per avermi tolto l’infinito…Non lamentarti poiché esisti anche grazie a loro, e scrivi grazie a loro; il male non viene per nuocere, arriva solo per insegnare ciò che è bene. In realtà preferirei non sprecare inchiostro…L’aurora blu è stata scoperta, farò tana libera tutti e salverò anche lei dalla routine ingannata del numero diciassette, diciotto, diciannove e vinsi…No, ho perso perché sono ancora qui e non riesco a liberarmi, il ragno si sta avvicinando, che bella ragnatela ha costruito, è come il mondo, una volta intrappolati non si riesce ad uscirne; io non voglio morire perché non voglio essere eterno; non voglio che la gente pianga per la sofferenza… Vivo ormai da secoli, sono polline sballottato di qua e di là da un ape…Egitto, Africa, Europa, Polo Nord, Polo Sud, Nuova Zelanda, Equatore, baricentro del corpo, mi manca qualcosa, già…Non ho mai visitato il centro della mia anima… Lasciatemi stare, lasciatemi stare, voglio la pace di bambino, voglio il bagno caldo, le pupille bianche, i capelli disegnati da un fulmine che per caso mi sfiora la testa, voglio fumare la polvere di questo sapone e chiudere gli occhi, per poi riaprirli e continuare a fingere che sia tutto perfetto …