Questa è una poesia di Oliver Marck. Un poeta che amava i sottoborghi delle città. Un poeta degli anni '90. E' morto all'età di 33 anni, si è sparato in bocca.
Non ci sono domande.....ma occorrono assolutamente risposte!!
Eppure qualcuno continua a ripetere che il suicidio è da condannare....
A voi l'ardua sentenza
Esco alle venti
un bacio la cena
il solito litigio
Come consueto
una sigaretta
e tutto il resto sfuma
Nella sigla del film
di primissima serata
nella poltrona e negli occhi
di un personaggio senza fama
Dieci di sera
l'asino aspetta
mi accompagnerà lì dove
Ritroverò
il mio costume
le scarpe di vernice
Mi coprirò di domande
a cui risponderò nello sgomento
Mi snuderò di risposte
a cui domanderò conforto
Voglio una comparsa
tra tutti questi solitari
così riemergerò
pur essendo nudo sporco e con puzza di schiavo
Ho il diamante nel cuore
e loro invece il brillante esteriore
così riemergerò
pure essendo nudo sporco e con puzza di schiavo
Triste lo sono
sono felice
non so più cosa dire
Poi mi daranno
una ricompesa
ma non è detto che devo ridere
In questo chiodo di legno
sono io che comando
In questo grammo di mondo
sono io che comando
In ogni tempo
In ogni dove
Io vi cercavo l'amore
In ogni suono
In quel che resta
Io trovai il mio rumore
Per ogni uomo
per ogni sua impresa
rispetto e valore offrirò
Ma ad ogni donna
trovata e perduta
un bacio io regalerò

A volte le parole sono fredde, scritte su un foglio bianco che lentamente prende colore...lentamente l'inchiostro le riscalda, l'inchiostro che nemmeno il tempo potrà cancellare....
giovedì 14 dicembre 2006
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1 commento:
ma nn era una canzone???
muà...
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